|
I PRECEDENTI STORICI DEL
LEGNO LAMELLARE |
|
Agli
inizi del novecento un maestro carpentire Svizzero di Weimar, Otto
Helzer, ebbe la geniale intuizione di sostituire ai mezzi di
collegamento meccanici una colla a base di caseina.
Naque così il legno lamellare incollato, così come oggi si intende,
ed il procedimento fu brevettato dall'inventore, in Austria ed in
Svizzera, nel 1905.
Altri precedenti storici, richiamati da alcuni studiosi, non possono
riferirsi in senso stretto alla attuale tecnologia.
Essi, infatti, riprendevano la tecnica costruttiva dell'arco in
pietra, per realizzare strutture formate da elementi in legno
profilati secondo superfici curve, con giunti sfalsati e chiavi di
serraggio tra singoli elementi. |
|
|
In Francia, Philipe Delorme fu tra i primi a proporre l'uso di
tavole accopiate a coltello per impiegarle nella copertura di frandi
luci.
Delorme, pensò di trasferire al legno ciò che era noto per le
costruzioni in pietra: la forma ad arco.
Propone, in pratica un arco con lamelle disposte a coltello tenute a
pressione da tiranti in legno. |
Philibert Delorme (XVI sec.) |
|
|
ll primo trattato
che si occupa in Italia degli archi in lamellare risale al 1700. A
Firenze, G. Del Rosso illustra la costruzione di ponti in legno con
archi in lamellare tenuti a pressione per mezzo di fasce metalliche.
Si riporta un brano del testo:
"l'arco è costruito nella seguente maniera.
Fatta una centina di piallacci di legno si fara' centinare addosso
alla medesima una ascina di abete grossa due quattrini di braccio
Sopra a questa se ne incolla una seconda e si ferma con degli
stecchi dell'istesso legname. Sopra a questa se ne pone un'altra
coll'istesso metodo e consecutivamente tante altre quante bastino
per fare la grossezza che si vuole che abbia quest'arco, avvertendo
di |
spartir bene le
commettiture di dette assicelle, talche' non cadano una di
dritto sopra l'altra; la colla sia della massima forza e
prenda per tutto; gli stecchi siano molti e per quanto
risulta possibile, i buchi da fare col succhiello non si
riscontrino con quelli di sotto. Finalmente essendo cosi'
terminato l'arco vanno fatti in varie distanze delle
imbracature in ferro che vadano bene al centro fortemente
serrate coi suoi paletti di sopra, acciocché' non si possano
separare e quest'arco Sarà di una forza sorprendente." |
|
|
1797 - G. Del Rosso, Gran Ducato di Toscana,
proposta di ponte composto con assicelle. |
|
|
|
|
Cronologia di autori
e proposte che hanno segnato l'evoluzione del concetto della
ricostruzione di una trave, con elementi base ridotti, fino al
brevetto di Hetzer.
E' interessante notare come tutte le proposte si riferiscono
all'arco; forse perchè particolarmente adatto alle grandi luci. |
|
|
|
|
|
|
G.
Del Rosso : sezione maestra di una nave in legno. |
|
Copertura ad arco in legno lamellare progettato dal
colonello Emy nel XIX sec. |
|
Arco
sistema Emy: particolare |
|
|
L'evoluzione
della tecnologia degli archi lamellari, principale tecnica
costruttiva a cui ci si riferiva fino agli inizi di questo
secolo per coprire grandi luci, ha seguito quattro
principali teorie dovute a Delorme, Emy, Migneron, Wiebeking.
Nel sistema Erny le tavole venivano disposte come si fa
attualmente e formavano un vero e proprio arco in legno
lamellare come oggi siamo abituati a vedere.
Il sistema di Migneron, prevedeva un arco con lamelle
formate da travi curvate freddo. Alquanto simile era anche
il sistema Wiebeking, che impiegava travi piegate a freddo e
tenute a pressione da staffe metalliche e cunei in legno che
evitavano possibili scorrimenti. Sempre nel secolo scorso,
l'ingegnere tedesco Moller ideo' una struttura simile a
quella di Migneron e Wiebeking' ma con l'introduzione fra
gli elementi in legno di cunei che miglioravano l'inerzia
della sezione. |
|
|
|
|
|
1932 - Ponte
sul Rio Nuovo a Venezia, costruito da Eugenio Miozzi.
La scelta del legno, cioè di una struttura leggera e
resistente, fu determinata dalla necessità di contenere le
spinte su una spalla dove si innestava un'altro ponte.
Tutt'oggi la struttura, nonostante le impegnative condizioni
ambientali svolge il suo servizio. |
|
1939 - Capannone
realizzato interamente in legno lamellare in provincia di
Brescia. apparteneva alla ditta " Legnami Pasotti". |
|
Scarica
tutto il contenuto della pagina in una tavola in formato
dwg. |
|
|
|
|