PEACEBUILDING

Identity and Architecture in [post]-Conflictual Areas

Per questa prima produzione del settore di attività della Casa dell’Architettura, “ARCHITETTURA LINGUAGGIO DI PACE” si propone che il programma espositivo sia focalizzato su tre scenari specifici, tutti e tre più o meno direttamente legati agli equilibri e agli assetti dei due scenari su cui si affaccia la realtà italiana, quello europeo e quello mediterraneo: Medioriente, Balcani e paesi Baltici.

La mostra intende indagare e documentare il ruolo dell’architettura nel complesso processo di ri-costruzione dei territori che attraversano o hanno attraversato fasi d’instabilità e conflitto. Negli ultimi vent’anni, infatti l’improvvisa recrudescenza dell’instabilità dei confini e l’evoluzione veloce della geo-politica hanno restituito agli architetti e a chi progetta il futuro delle città il compito importantissimo di costruire identità e speranze di convivenza, di restituire uno spazio di relazione e allo stesso tempo identificare i nuovi simboli di nazioni giovani o comunque attraversate da traumi e cambiamenti epocali

Contemporaneamente la Casa dell’Architettura ospiterà un incontro in due giornate sul tema. Una gruppo selezionato, - autori dei progetti esposti, critici e personalità di rilievo della cultura - delle aree geografiche oggetto di studio, sarà invitato a presentare la sua testimonianza di ri-costruttore di identità.

La mostra

Le conferenze
I relatori
Gli architetti
Identity and Architecture in [post]-Conflictual Areas
 
photo gallery
 

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