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I rapidograph detti anche pennini o impropriamente graphos sono
stati un importante strumento di disegno a china prima dell'avvendo
del CAD e quindi dei plotter. In alcuni settori lo sono ancora ma
nel campo del disegno tecnico erano lo strumento pricipale per la
rappresentazione del progetto su carta e su carta lucida. Ogni
rapidograph aveva il suo spessore dallo 0.1 al 1.2 coprivano tutte
le necessità grafiche del progetto. Importantissimo l'uso del colore
per distinguere velocemente tra i vari spessori. I pennini di
colore giallo (0.2) per le linee in proiezione e beige (0.5) per le
murature o tutte le linee in sezione erano i più usati per i disegni
in scala 1.100. Il pennino giallo essendo tra i più sottili era
particolarmente delicato, in caso di caduta la punta di acciaio si
piegava e il pennino era praticamente comprommesso. Un 50% delle
volte si riusciva a raddrizzare la punta e continuava a funzionare,
altrimenti erano 12 mila lire perdute. |
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Nell'immagine il porta pennini della Rotring. Il pennino veniva
inserito nell'apposito alloggiamento all'interno del quale era
presente una spugnetta umida che impediva all'inchiostro di
seccarsi. Bisognava ricordarsi di umidificare periodicamente la
spugnetta altrimenti il pennino si sarebbe asciugato e avrebbe
smesso di funzionare. I rapidograph avevano bisogno di una pulizia
periodica, sopratutto le punte con spessore più fine. Per pulire il
pennino (vedi
le istruzioni) veniva svitata la punta con apposita chiavetta rossa e
lavato in acqua calda e sapone liquido. Nel caso di inchiostro
particolarmente secco il pennino veniva lasciato in ammollo per
qualche ora, risciaquato e asciugato ritornava perfettamente
funzionante. |
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Il set completo oltre l'inchiostro comprendeva anche il supporto per
usare il rapidograph con il compasso. |
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