Insufflaggio pareti, qual'è il miglior
materiale?
La coibentazione della propria casa
rappresenta una soluzione che permette
di ottenere diversi vantaggi. L'ambiente
interno diventa infatti più vivibile
grazie ad un miglioramento della
temperatura sia d'estate che d'inverno;
si ottiene inoltre un notevole risparmio
di energia e un forte isolamento
acustico.
Ma come
coibentare nel migliore dei modi la propria abitazione? Una delle
migliori soluzioni è rappresentata
dall'insufflaggio delle pareti. Di
seguito spiegheremo di cosa si tratta,
quali materiali utilizzare e quale
rappresenti la migliore scelta.
In cosa consiste l'insufflaggio delle
pareti e i materiali utilizzabili
L'insufflaggio delle pareti
rappresenta uno degli interventi di
efficientamento energetico che
permette di coibentare alla perfezione
le abitazioni. Soprattutto quelle
costruite
negli anni 70 e 80 hanno le mura
caratterizzate da intercapedini in
quanto esiste uno spazio vuoto tra le
due facce che realizzano la parete,
quella interna e quella esterna.
Tecnicamente insufflare le pareti vuol
dire
iniettare all'interno delle stesse
un materiale isolante attraverso una
serie di buchi effettuati lungo le mura
a distanza regolare di circa 1 metro e
al massimo a 30 centimetri dal solaio.
L'intervento di
insufflaggio termico può essere
effettuato
sia dall'interno delle pareti che
dall'esterno, anche se è preferibile
utilizzare quest'ultima soluzione.
Operare dall'esterno infatti rappresenta
una tecnica meno invasiva poiché non
richiede l'intervento dei tecnici
dall'interno degli alloggi con tutte le
conseguenze che ne derivano.
Ma quali sono i materiali isolanti che possono essere
usati per l'insufflaggio delle pareti?
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