Henri Matisse
(1869-1954), pittore francese, è il rappresentante più noto del
fauvismo. Il movimento dei Fauves è il contributo francese alla
nascita dell’espressionismo. Ma, rispetto agli analoghi
movimenti tedeschi, connotati da atmosfere fosche e contenuti
drammatici, il fauvismo rappresenta una variante «mediterranea»
e solare dell’espressionismo. La vivezza coloristica, che è il
vero tratto caratteristico di questo movimento, esprime
un’autentica «gioia di vivere» che resterà costante in tutta la
produzione di Matisse.
Il gruppo dei
Fauves, pur non essendo un movimento organico, si riconosceva in
alcune comuni convinzioni: soprattutto, il dipinto deve comporsi
unicamente di colore. Senza ricercare la verosimiglianza con la
natura, il colore deve nascere dal proprio sentire interiore. Il
colore viene quindi svincolato dalla realtà che rappresenta ma
esprime le sensazioni che l’artista prova di fronte all’oggetto
che riproduce.
Il fauvismo
rappresenta la prima vera rottura con l’impressionismo ed è la
prima esperienza moderna che svincola il rapporto tra colore
reale delle cose e colore impiegato per la loro rappresentazione
pittorica. I presupposti per queste scelte derivarono dalla
conoscenza della pittura di Cezanne, Van Gogh e Gauguin. Da
Cezanne presero l’idea della scomposizione e ricomposizione non
prospettica delle forme, e da Van Gogh e Gauguin l’uso del
colore come autonoma espressione interiore.
Henri Matisse
iniziò la sua attività di pittore a Parigi intorno al 1890.
Studiò presso il pittore simbolista Gustave Moreau e presso l’École
des Beaux-arts di Parigi. In questi anni conobbe Albert Marquet,
André Derain e Maurice de Vlaminck. Dalla loro amicizia nacque
il gruppo dei Fauves. La loro prima comparsa pubblica avvenne
nel 1905 al Salon d’Automne.
Lo stile di
Matisse già si definisce in questa fase della sua attività. I
suoi quadri sono tutti risolti sul piano della bidimensionalità,
sacrificando al colore sia la tridimensionalità, sia la
definizione dei dettagli. L’uso del colore in Matisse è quanto
di più intenso è vivace si sia mai visto in pittura. Usa colori
primari stesi con forza e senza alcuna stemperatura tonale. Ad
essi accosta i colori complementari con l’evidente intento di
rafforzarne il contrasto timbrico. Ne risulta un insieme molto
vivace con un evidente gusto per la decoratività.
La sua attività
pittorica si svolse per decenni, nel suo quieto ambiente
familiare, lontano dai clamori della vita mondana. Svolse la sua
ricerca portando il suo stile ad un affinamento progressivo fino
a farlo giungere, in tarda età, alle soglie dell’astrattismo. Ma
senza mai perdere il gusto per la forza espressiva del colore. |