Sembreranno poco più che vecchi condomini, i
grattacieli asiatici ed europei più imponenti di
oggi. La sede della Commerzbank di Francoforte si
ferma a 258 metri, la "Scheggia di vetro" in
costruzione a Londra arriva a 306. E la nuova corsa
verso le stelle avviata dal Cremlino non si ferma.
Attualmente a Mosca stanno sorgendo 32 grattacieli
di oltre 50 piani. Entro una decina d'anni sono
previste però 178 torri da oltre 300 metri, 137
delle quali sono già in fase avanzata di
progettazione.
La febbre edilizia russa, spinta da un mercato
immobiliare con prezzi da capogiro, sconvolge Mosca
a mezzo secolo dal famoso "Piano Stalin". In un
quinquennio, tra il 1952 e il 1957, gli edifici
multipiano voluti dal dittatore sovietico colmarono
il complesso d'inferiorità rispetto agli Usa. Le
"sette sorelle" comuniste, uno dei simboli dell'Urss,
si fermarono tra i 120 e i 236 metri. Niente in
confronto al "Piano Putin" della Russia capitalista
che annega nell'oro grazie a petrolio e gas: fare di
Mosca la città più avanzata del pianeta.
La "Torre Federazione" non si
limiterà dunque ad essere il tetto del continente
tra Lisbona e Vladivostok. Sarà anche una delle
costruzioni più stupefacenti della storia. Da ieri
il mega progetto dei due architetti germanici Peter
Schweger (autore anche del grattacielo di
Francoforte) e Serghej Cioban (originario di San
Pietroburgo, ma disegnatore di mezza Berlino negli
anni Novanta) è così anche il tema di una grande
mostra all'interno del Museo Sciussev.
Foto, grafici, sezioni e facciate mostrano su
maxi-poster il siluro di cristallo, tondeggiante
davanti e quadrato sul retro. I moscoviti, che
seguono la crescita del cantiere tra paura e
ammirazione, hanno scoperto che sarà collegato a un
fratello minore da 57 piani. I due grattacieli,
subito ribatezzati "i telefonini" di Luzhkov (dal
cognome del sindaco la cui moglie è diventata la
palazzinara più ricca del Paese), offriranno 292
mila metri quadri di superficie. Un tesoro,
considerate le quotazioni di appartamenti e terreni,
peraltro già venduto.
La Vneshtorgbank, principale finanziatrice
dell'opera con 206 milioni di euro, ha tenuto per sé
30 piani. La catena alberghiera Hayatt si è
aggiudicata 44 piani per un hotel di super lusso. Il
resto è stato diviso tra le 10 maggiori società
russe, istituti di credito e compagnie energetiche.
Misure e materiali a parte, il profilo non sarà
rivoluzionario. I due classici mezzi cilindri
saranno però collegati da una serie di ponti di
vetro e ascensori, capaci di portare dall'ingresso
al tetto in meno di un minuto. I proprietari
disporranno di una piattaforma per l'atterraggio
degli elicotteri, di una terrazza mozzafiato
all'81mo piano, di un ristorante panoramico rotante
all'ultimo, di parcheggi sotterranei e giardini
pensili, di centri benessere, shopping center e
multisala per cinema, teatro e congressi.
"Ma la vera sfida - dice Serghej Polonskij
presidente di Mirax-Group, costruttore dell'opera -
è la sicurezza". Dopo l'11 settembre il segmento
grattacieli si è fermato a livello mondiale. Incubo
di nuovi attentati e ansia da choc, domanda a picco.
Gli azionisti russi hanno così previsto che la torre
non cada nemmeno se si spezzasse una colonna
portante. Un miracolo frutto della collaborazione
internazionale: progettisti tedeschi, ingegneri e
tecnici americani, manovali turchi, ascensori
germanici, consulenti finanziari britannici,
arredatori italiani.
"I parcheggi sotterranei - spiega
l'architetto Schweger - non sono sotto la struttura:
se esplodesse un'autobomba, l'effetto per il
grattacielo sarebbe nullo". Travi monoblocco
impediranno infine crolli in caso di impatti e
incendi anche ai piani più elevati. Le Torri gemelle
di New York potevano resistere alle fiamme per
mezz'ora: quelle di Mosca fino a dieci ore,
consentendo di evacuare migliaia di persone. Un film
dell'orrore che nessuno vuole rivedere.