Il “mito” della progettazione modulare, della
possibilità di immaginare la ripetibilità di interi
edifici anche ad alta complessità per poi
industrializzarne le componenti, ha un’antica origine e,
anche se i fatti ne hanno dimostrato la sostanziale
inefficienza, continua a porsi come momento di
riflessione per chi considera il progetto come attività
fortemente razionale, marcatamente metodologica. Già
Durand ipotizzava la possibilità di progettare edifici
considerando la modularità degli elementi compositivi
come chiave di volta di un sistema che risultasse
governato dalla ragione, dove ogni complessità potesse
essere ricondotta ad una sequenza ordinata di parti
controllabili.
Il progetto di laurea di Ernesto di Santo,
emblematicamente battezzato Instant Football, recupera
alcuni capisaldi della teoria della prefabbricazione,
proponendo un sistema modulare capace di condurre
all’allestimento, in tempi brevi e con costi contenuti,
di stadi di calcio di piccole e medie dimensioni,
pensati per le società sportive che, in mancanza di
strutture adeguate alle più recenti normative nazionali,
devono comunque potersi avvalere di una soluzione –
anche temporanea – per rispondere alle richieste della
Federcalcio e del mercato. Così il sistema ideato può
anche prevedere una certa flessibilità nel tempo,
ampliando o riducendo la capienza dell’impianto a
seconda della divisione nella quale la squadra milita
stagione per stagione.
Il risultato della sperimentazione, situato nella
periferia di Foggia, manifesta la flessibilità del
sistema proposto, capace di risolvere le complesse
esigenze di una struttura di questo genere con un numero
minimo di moduli di base, riuscendo al contempo a dare
vita a stadi la cui immagine sia sufficientemente
variabile e personalizzabile perché questi non siano
percepiti come cloni dal pubblico. |
Federico De Matteis |
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Il Progetto nasce a seguito di una presa visione dei
cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo del calcio.
La rivisitazione e l´ampliamento della Normativa vigente
in termini di sicurezza degli impianti sportivi (Norme
CONI, D.M. marzo 1996, D.L. febbraio 2003, D.M. giugno
2005 - Pacchetto Pisanu, D.L. febbraio 2007, D.M. agosto
2007, D.M. dicembre 2005) e Regolamentazione del CONI
(Regolamento degli stadi di Serie B, Lega PRO e Lega
Dilettanti), la privatizzazione degli impianti e la
sempre più deficitaria situazione degli stadi italiani
(carenza delle strutture, inefficienza dell´ impianto di
sicurezza, altissimi costi gestionali nelle serie
inferiori), hanno spinto questa ricerca progettuale
verso una possibile soluzione: lo “Stadio Modulare”.
La ricerca è stata indirizzata e finalizzata alla
progettazione di una tipologia di stadio, contornata da
approfondimenti critici attuali, come la flessibilità e
funzionalità nell´utilizzo, la conformità alle norme di
sicurezza, l´efficienza e rapidità dei costi e dei tempi
realizzativi e la propensione all´aspetto della
“sostenibilità”, che dovrà essere sviluppato nel
rispetto dell´ambiente e del risparmio energetico.
Particolare attenzione è stata rivolta alla
progettazione di un “settore o modulo” dal punto di
vista tecnologico, che possa garantire e innescare quel
processo di industrializzazione e prefabbricazione atto
ad una rapidità costruttiva.
Gli step nella fase di ricerca sono stati principalmente
tre:
- Una prima FASE D´ANALISI, indirizzata allo studio ed
alla ricerca delle tipologie di stadi di calcio, non
solo nel panorama italiano ma anche in quello europeo e
mondiale, con annesse caratteristiche funzionali come il
layout dell´impianto, le vie di fuga, le zone di
parcheggio e di deflusso per la tifoseria ospite, ecc.;
- Una seconda FASE PROGETTUALE, dove ha preso corpo in
ogni suo aspetto lo stadio modulare, con approfondimenti
tecnologici, come la capacità, grazie alla modularità,
di successive variazioni rapide e flessibili della
capienza, per adeguarsi alla fluttuazioni della squadra
nei rispettivi tornei (ampliamento e restringimento
tribune, installazione coperture totali e non, punti
ristoro, ecc.);
- Una terza FASE APPLICATIVA, in cui, questa tipologia
di stadio è stata inserita in un contesto urbano
esistente (nodo di scambio Treno-Tram, linea
Foggia-Lucera), per rispondere alle esigenze di una
squadra di terza serie (Lega PRO): l´ U.S. Foggia, al
fine di verificare l´effettiva fruibilità dell´impianto. |
Ernesto di Santo |
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