Le
Siepi: quando il giardinaggio diventa arte
di Paolo
Pecchioli
Nella realizzazione di un giardino, le siepi
sono un elemento fondamentale, irrinunciabile,
anche se questo non raggiunge grandi dimensioni.
Le siepi non possono mancare sia per la funzione
pratica che svolgono sia perchè lo arricchiscono
esteticamente: infatti le siepi donano al
giardino un'armonia e uno stile che lo fa
diventare una vera opera d'arte.
Possiamo affermare che le siepi sono state e
sono indissolubilmente legate al concetto di
giardino. Storicamente le siepi costituiscono un
elemento fondamentale del giardino all'italiana,
tuttora ammirabile nelle grandi ville e dimore
storiche d'Italia; però, anche nella
realizzazione di un giardino moderno, neanche
gli architetti più innovativi rinunciano ad
impiegare le siepi nei loro progetti.
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Villa Gamberaia - Settignano Firenze
Ma
cos'è una siepe?
Comunemente per siepe intendiamo delle piante,
in particolar modo quelle sempreverdi, allevate
rispettando una forma geometrica ben precisa,
ottenuta sottoponendo la siepe a periodiche
potature. Questo concetto di siepe però è
particolarmente riduttivo, prima di tutto perchè
esistono varie tipologie di siepi in relazione
alle esigenze a cui devono rispondere. Esse
infatti soddisfano efficacemente una pluralità
di situazioni, da quelle più generali
(difensive, frangivento ecc.) a quelle
specifiche e particolari (nascondere una visuale
poco piacevole sia interna che esterna a quel
giardino). Proprio per soddisfare queste
numerose esigenze la scelta delle specie
utilizzabili nella formazione di giardini,
parchi ed aree verdi si è molto allargata e
diversificata. Tornando alla domanda iniziale,
il termine siepe deve essere inteso in un senso
molto ampio, non soltanto in relazione alla
funzione, ma anche in relazione alla grandissima
tipologia di piante che possono essere
impiegate. Queste piante possono essere anche
molto diverse tra loro per dimensioni e
portamento, per l'essere sempreverdi o a foglia
caduca, per la presenza o meno di spine ecc.;
anche l'intervento dell'uomo può manifestarsi in
modo differente: conferendo alle piante una
precisa forma oppure lasciandole libere di
crescere e di assumere il proprio portamento.
Tutte queste piante così diverse, con una forma
finale che può essere naturale oppure voluta
dall'uomo, vengono riunite nel gruppo delle
siepi perchè esse insieme formano una
"barriera", creano una "separazione" a sviluppo
lineare e verticale. La siepe deve quindi essere
intesa come tutto ciò che divide, fraziona o
separa. Con le parole "separazione" e "barriera"
(termine con il quale si indicano specialmente
le siepi di dimensioni medio-alte) si
chiariscono a un tempo funzione e utilizzo;
inoltre si spiega perchè questo gruppo comprenda
anche piante che non possono essere allevate a
forma, come per esempio l'agave (Agave
americana).
Le siepi nascono per recingere ed isolare
determinate aree ma la loro funzione si è
arricchita di significati estetici, fino a farle
diventare delle vere e proprie opere d’arte. In
altre parole le siepi sono diventate il punto
d’incontro tra l’uomo e la natura. Infatti
l'uomo non si è più accontentato di utilizzare
le siepi soltanto ai margini della sua proprietà
a scopo "difensivo", ma ha voluto farle entrare
all'interno del giardino, conferendo loro un
compito nuovo e adottando, per le piante
impiegate, delle forme assolutamente originali
ottenute mediante mirabili interventi cesori,
conferendo così alla natura un ordine ed una
vita tutta nuova.
Tutto ciò non deve far pensare che questo tipo
di interventi siano una violenza per le piante,
uno stravolgimento della natura per realizzare
gli interessi egoistici dell'uomo. L'uomo,
bensì, ha potuto realizzare queste opere
soltanto dopo una attenta conoscenza della
biologia delle piante. Infatti, se vuole dare
alla siepe una forma non naturale, l'uomo si
avvale di piante la cui caratteristica
principale è quella di essere fortemente
cespuglianti e particolarmente tolleranti verso
le potature. Inoltre le continue potature
irrobustiscono e rafforzano le piante, così i
loro rami saranno meno soggetti a spezzarsi.
Il grande interesse dell'uomo verso queste
piante "da siepe" non si è limitato alle cure
colturali o alle potature periodiche; ha
selezionato anche varietà nuove, più forti e
resistenti alle malattie ma anche
particolarmente belle per soddisfare le esigenze
di ogni giardino.
LE CLASSIFICAZIONI DELLE SIEPI
1) Secondo l'intervento umano
a) naturali
b) artificiali
b1) libere
b2) educate
2) Secondo la funzione
a) siepi difensive
b) siepi ornamentali
c) siepi frangivento
3) Secondo l'altezza
Le siepi sono state raggruppate e classificate
in alcune grandi categorie.
La prima di queste si basa sul modo in cui
l'intervento umano si manifesta nell'impianto,
la formazione e il mantenimento delle siepi.
La seconda classificazione considera la funzione
che la siepe deve svolgere. In questa
classificazione saranno comprese le siepi
difensive, quelle ornamentali, quelle
frangivento.
Infine, le siepi possono essere classificate
anche in base alla loro altezza. Avremo così le
siepi da bordura legnosa, siepi di media
grandezza e siepi alte o sieponi; queste ultime
superate in altezza soltanto da quelle
frangivento.
Queste due ultime suddivisioni non si fondano
soltanto sull'impiego fatto dall'uomo, ma, prima
di tutto, sullo studio delle caratteristiche
delle piante; caratteristiche che poi sono alla
base del loro utilizzo. Comunque, l'utilizzo che
si può fare di una pianta è strettamente in
relazione alla dimensione che quella pianta può
raggiungere; in questo senso queste ultime due
classificazioni si compenetrano vicendevolmente
Ad esempio, è chiaro che una siepe difensiva
dovrà avere una dimensione adeguata. Queste
classificazioni ci daranno inoltre la
possibilità di elencare e trattare molte specie
di piante impiegate per costituire le varie
tipologie di siepi.
1) CLASSIFICAZIONE IN BASE
ALL'INTERVENTO UMANO
Le siepi possono essere suddivise in due grandi
gruppi: quelle naturali e quelle artificiali. Le
prime sono per lo più prive di qualsiasi
intervento umano e la loro origine è sempre
spontanea, mentre le seconde sono costituite per
volontà dell'uomo. Le siepi artificiali sono a
loro volta divisibili in due sottogruppi,
costituiti dalle siepi libere e da quelle
educate.
a) Le siepi naturali sono
quelle che nascono spontaneamente in zone
marginali della campagna, lasciate incolte
dall'uomo, come i bordi delle strade, i canali
di scolo dei terreni, oppure sui confini dei
terreni stessi. E' probabile che in tempi molto
antichi queste siepi venissero lasciate crescere
per costituire, con i cippi di confine, un segno
molto evidente della divisione delle proprietà,
ostacolando materialmente chi volesse accedervi,
e costituendo il primo esempio di "siepe", da
cui si sono evolute tutte le altre. Queste
siepi, costituite da piante proprie della flora
dell'area mediterranea, o che in essa si sono
perfettamente adattate, si moltiplicano
facilmente e possono diventare invadenti. Spesso
sono spinose e mantengono una funzione
dissuasiva verso estranei, ma possono venir
lasciate crescere anche per consolidare argini
franosi, specialmente se dotate di un forte
apparato radicale come nel caso della Robinia
pseudoacacia. Tra queste piante spontanee
ricordo il rovo (Rubus fruticosus), lo
spino-crocefissi (Paliurus spina-christi), il
prugnolo (Prunus spinosa), i biancospini (Crataegus
monogyna, oxyacantha) e nell’italia meridionale
il fico d’India (Opuntia ficus-indica).
b) Le siepi artificiali
vengono piantate dall’uomo secondo il proprio
gusto e la funzione che devono svolgere.
Generalmente questo tipo di siepi sono formate
da piante di un'unica specie perchè, se
venissero poste sulla stessa fila, a breve
distanza l’una dall’altra, piante differenti o
appartenenti diverse specie, si potrebbe creare
un aspetto estetico sgradevole. Infatti, ad
esempio, la colorazione delle foglie del
cipresso comune e della thuya orientale
differiscono per tonalità, e questa differenza,
marcata, risalta particolarmente, anche a
distanza, se affianchiamo queste due piante in
una siepe.
Ancora, si ha un effetto sgradevole quando
vengono piantate essenze decidue, come ad
esempio la Maclura, accanto ad altre
sempreverdi, come la Pyracantha.
E' sconsigliabile formare siepi con piante di
diverso genere anche per motivi fisiologici:
infatti alcune piante hanno una maggiore
velocità di crescita rispetto ad altre. Così le
prime, vegetando più rapidamente altererebbero
la visione armoniosa dell’insieme ed
occuperebbero sicuramente lo spazio delle piante
con un ritmo di crescita più lento, fino a
sovrastarle e a farle soccombere. Un tipico
esempio di piante con diverso ritmo di crescita
è dato dal pittosporo e dal ligustro lucido, che
non devono crescere insieme proprio per questo
motivo, anche se la colorazione del loro
fogliame coincide e le farebbe associare.
Le siepi artificiali si suddividono in libere ed
educate.
b1) Nelle siepi libere l’uomo
si limita all’impianto, dopodiche le piante sono
libere di svilupparsi in altezza e in larghezza,
senza che l’uomo debba intervenire con delle
potature per contenerle. In questa categoria
rientrano le siepi frangivento. Anche nei
giardini possiamo incontrare le siepi libere
sotto forma di cespugli isolati, formati da
piante d'altezza modesta.
b2) Nelle siepi educate
l’intervento umano è più marcato; infatti esso
si manifesta con potature periodiche, atte a
far mantenere alle piante una determinata forma,
con interventi di estirpazione delle erbe
infestanti, di concimazione periodica, di
annaffiatura durante la stagione secca, di
trattamenti antiparassitari e anticrittogamici
se l’attacco animale o l'infezione fungina è
talmente grave da comprometterne l’estetica e\o
la permanenza in vita delle piante. In questo
gruppo sono incluse tutte le siepi coltivate,
anche se hanno funzioni diverse come quelle
difensive, quelle per bordura ecc., che saranno
trattate successivamente.
2) CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA FUNZIONE
CHE LA SIEPE DEVE SVOLGERE
Le funzioni che le siepi devono
svolgere sono essenzialmente due: quella di
recingere e quella di ornare; ognuna di queste
due funzioni è assolta da piante differenti e
con diverse caratteristiche. In alcune zone
particolarmente battute dai venti, è sorta
l'esigenza di porre alte barriere protettive;
questa barriera prende il nome di frangivento.
a) LE SIEPI DIFENSIVE
La funzione più antica è senz’altro quella di
recinzione di una’area privata, per evitare
l’ingresso di persone estranee. Le siepi che
svolgono questa funzione vengono definite
"difensive". Per questa funzione si sono scelte
piante che possiedono robuste spine come ad
esempio la Maclura aurantiaca. Questa pianta non
appartiene alla flora italiana ma si è ben
adattata al clima mediterraneo, ed è spesso
impiegata a scopo difensivo per la presenza di
forti spine e per la sua rusticità. Un’altra
pianta utilizzata a scopo difensivo è
sicuramente la Pyracantha, una pianta
sempreverde, rustica e ovviamente con rami
spinosi. Questa pianta ha anche un certo valore
ornamentale perchè, se allevata a forma
naturale, produce delle bacche molto decorative
di colore rosso che permangono sulla pianta da
settembre fino a marzo; se viene invece allevata
a forma obbligata, ovvero soggetta a frequenti
potature, la produzione di bacche sarà molto
minore. Anche i Crataegus sono impiegati per
costituire siepi difensive, ma anche per scopo
ornamentale dato che posseggono fiori molto
decorativi e piccoli frutti rossastri che
permangono sulla pianta anche in inverno. Il
biancospino europeo (Crataegus oxyacantha)
appartiene a questo genere di piante. Essa è
una pianta rustica, caducifoglia, e ovviamente
con rami spinosi, che resiste bene ai fumi e ai
gas dell'ambiente urbano, e che quindi si presta
ad essere coltivata anche in città.
b) LE SIEPI ORNAMENTALI
Le siepi hanno anche un’altra funzione, quella
ornamentale; queste siepi sono create soltanto
per una fruizione estetica. Possiamo dire che le
siepi sono il tratto di penna dell’architetto
paesaggista. Infatti il terreno dove sorgerà la
siepe può essere considerato come un ipotetico
foglio bianco sul quale le siepi disegneranno ad
esempio lunghi corridoi verdi atti a frazionare
il giardino in più settori, all'interno dei
quali ci potrebbero essere altre siepi per
delimitare le aiuole, rendendone più evidente il
disegno. Le aiuole potrebbero essere isolate e
uniche, andando a formare ad esempio grandi
figure geometriche piane, oppure potrebbero
essere simmetriche rispetto ad altre aiuole ecc.
Le aiuole potrebbero essere utilizzate come
tessere di un mosaico: l'insieme dei loro
disegni potrà dar vita ad una nuova e complessa
figura.
Le siepi possono essere progettate per guidare
lo sguardo verso zone di particolare pregio del
giardino, come accade, per esempio, quando al
centro del giardino stesso è presente una
fontana con giochi d’acqua, la quale, per
posizione e bellezza, è stata designata come il
punto più importante del giardino. L'occhio
umano sarà guidato verso di essa dai vialetti
delimitati da siepi, i quali partiranno da vari
punti del giardino per convergere tutti verso la
fontana. Le siepi che disegnano un giardino sono
necessariamente formate da piante di piccola
taglia, in modo che l'occhio possa cogliere
facilmente l'intreccio delle linee, le geometrie
e dunque l'effetto d’insieme. Le siepi possono
diventare anche l'elemento di "chiusura" del
giardino: in questo senso le siepi circondano il
giardino non per impedire l'accesso agli
estranei ma per impedire allo sguardo di
"uscire" dal giardino e di perdersi.
Queste siepi hanno necessariamente delle
dimensioni maggiori rispetto alle precedenti,
per cui vengono costituite con piante diverse a
più alto sviluppo. Esse possono essere
considerate l'ideale cornice del giardino. Le
siepi regalano anche ad un giardino di
dimensioni ridotte quella regolarità, quell’ordine
geometrico, che costituisce il giusto connubio
tra arte e natura.
Le siepi ornamentali non devono essere intese
soltanto come giochi di linee, simmetrie e
figure geometriche piane; in questa accezione
devono essere comprese anche e soprattutto le
figure solide, geometriche e non. Mirabili
potature hanno trasformato le piante in figure
tridimensionali che conferiscono al giardino un
aspetto fantastico e classico insieme. La
realizzazione di figure solide utilizzando delle
piante ha dato vita ad una vera e propria arte:
l'arte topiaria.
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Giardino della villa Gamberaia - Parterre -
Settignano Firenze
Inoltre le siepi possono costituire un sfondo
naturale davanti al quale porre statue, busti
ecc.. In questo caso la siepe può essere potata
opportunamente in modo da trasformarsi in una
specie di nicchia.
Dunque, come diceva Pietro Porcinai (1910-1986),
grande paesaggista fiorentino, la natura si
uniforma all’arte; questo è il compito che
l’uomo deve svolgere, lasciando così sulla
natura stessa la sua più bella impronta.
Per compiti così impegnativi, bisogna scegliere
piante con determinate caratteristiche che ci
assicurino questi formidabili risultati. La
pianta più utilizzata per ottenere delle
"geometrie piane" è senza dubbio il bosso (Buxus
sempervirens). Questa specie di bosso è una
pianta che ha una velocità di sviluppo molto
lenta, non raggiunge mai grandi dimensioni e
proprio per questi due motivi si presta
benissimo per formare siepi ornamentali di
modeste dimensioni, come quelle che troviamo ai
margini delle aiuole o che delimitano sentieri o
vialetti. Il bosso è molto utilizzato anche
perchè, grazie alle potature periodiche, assume
un portamento molto compatto ed è privo di
spine. Infatti riveste un ruolo di primo piano
nella storia dei giardini all’italiana.
Tra le piante che possono essere impiegate per
incorniciare il giardino per formare delle
figure solide ricordo il tasso, il leccio e il
cipresso.
Le piante da utilizzare per costituire questi
tipi di siepi ornamentali, devono sempre essere
scelte tra quelle della flora italiana come,
appunto, il bosso, l’alloro (Laurus nobilis), il
tasso (Taxus baccata), il leccio (Quercus ilex)
ecc.
c) I FRANGIVENTO
Le piante che possono essere usate per
costituire delle barriere frangivento devono
avere determinate caratteristiche. Esse sono: il
rapido sviluppo, la compattezza, l'elasticità e
l'altezza. L'altezza, insieme all'elasticità, è
sicuramente una qualità molto importante, perchè
da essa dipende l'ampiezza della copertura
offerta dal frangivento. Infatti la zona
protetta è pari a dieci volte l'altezza del
frangivento. Questa funzione è svolta più da
file di alberi che da siepi vere e proprie. Una
barriera frangivento abbastanza comune è formata
da filari di cipresso italiano (Cupressus
sempervirens). Questa pianta è dotata di una
chioma compatta, di buona altezza e soprattutto
di una discreta elasticità, caratteristica
basilare per resistere anche al vento più
impetuoso. Il cipresso italiano può essere
impiegato anche per costituire delle siepi alte
perchè, come molte specie di cipressi, sopporta
abbastanza bene la potatura. Molte altre piante
della famiglia delle Cupressacee sono impiegate
per formare siepi o barriere alte; tra queste
spicca il cipresso di Leyland (Cupressocyparis X
Leylandii). Questa pianta è particolarmente
rustica, molto resistente alle potature e
indifferente a qualsiasi tipo di terreno.
Inoltre fra le sue peculiarità c'è una elevata
rapidità di crescita. Possiamo citare come
albero frangivento anche il cipresso di Monterey
(Cupressus macrocarpa), il quale è utilizzato
soprattutto nelle zone litoranee per la sua
resistenza al vento salmastro. Nelle zone marine
è parimenti diffuso come albero frangivento
l'Eucalipto, sia per la rapidità di crescita,
sia per la resistenza ai venti salmastri, sia,
soprattutto, perchè in prossimità del mare la
temperatura si mantiene mite, aspetto
indispensabile per questa specie, che non
sopporta freddi troppo intensi. In molte zone
d'Italia è diffuso l'uso di ricorrere al pioppo
cipressino, che è una varietà molto diffusa di
pioppo nero, per costituire delle barriere
frangivento. Questa pianta è detta pioppo "cipressino"
perchè ha un portamento colonnare, rami molto
addossati al tronco e dunque una chioma molto
compatta, che ricordano il cipresso comune.
Inoltre ha in comune con il cipresso la
flessibilità del tronco ed una discreta altezza.
Il pioppo cipressino è una pianta a crescita
rapida che prospera e si sviluppa specialmente
in zone costantemente umide.
3) LA CLASSIFICAZIONE IN BASE
ALL'ALTEZZA DELLE SIEPI
Una ulteriore suddivisione delle siepi si basa
proprio sull’altezza delle siepi stesse: siepi
basse o decorative e siepi alte o sieponi. In
realtà quando le siepi non raggiungono i
quaranta centimetri d’altezza si dovrebbe
parlare più precisamente di bordura legnosa. Le
bordure legnose sono costituite da piante che
non raggiungono di per se grandi altezze, come
il bosso, e devono solamente assolvere una
funzione ornamentale. La differenza tra le
bordure legnose e le siepi di altezza modesta o
media, da una parte, e le siepi alte o sieponi,
dall'altra, sta nel fatto che le prime
consentono all'osservatore di sovrastarle, data
la loro modesta altezza, mentre le seconde hanno
proprio il compito di chiudere la visuale su ciò
che è presente "oltre". Tra specie più impiegate
per costituire delle bordure legnose ricordiamo
la Mahonia, il Berberis thumbergi atroporpurea,
l’evonimo (Evonymus), la lavanda (Lavandula),
la Santolina chamaecyparissus, il timo (Thymus
vulgaris) ecc.
Le siepi alte sono costituite da piante che in
natura hanno un portamento di diversi metri,
come ad esempio il leccio (Quercus Ilex), che
raggiunge tranquillamente i 20-25 metri
d’altezza con un diametro della chioma che può
raggiungere i 15. Date queste caratteristiche, è
lapalissiano che essa sarà impiegata per siepi
di grandi dimensioni che possono raggiungere i
6-8 metri o più, o per formare figure
geometriche solide isolate come tronco-coniche o
sferiche, dimensionalmente sempre notevoli. Tra
le piante che vengono sovente impiegate per
costituire questo tipo di siepi spiccano il
cipresso e il lauroceraso (Prunus laurocerasus).
Quest'ultima pianta è molto coltivata nelle
aree urbane perchè tollera gli ambienti
inquinati. Il lauroceraso cresce velocemente e
viene impiegato per siepi che possono
raggiungere e superare i 3-4 metri d'altezza. Il
lauroceraso, come il leccio e il cipresso, è una
pianta sempreverde. Con queste piante si
realizzano siepi che hanno valore ornamentale:
ad esempio, con esse si possono realizzare vere
e proprie pareti verdi ai margini del giardino,
per incorniciare il giardino stesso, oppure si
possono realizzare grandi figure isolate. Però
per ottenere questi effetti bisogna avere un
giardino di grandi dimensioni, e mezzi adatti
per raggiugere la sommità delle piante.
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- L.Crespi "BONSAI - guida pratica all'arte e
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